Oltre ai paesaggi lunari, ai crateri attivi e ai flussi lavici, l’Etna nasconde un tesoro sotterraneo affascinante e ancora poco conosciuto: le grotte vulcaniche. Scavate dalla lava nel corso di migliaia di anni, queste cavità naturali offrono uno spaccato unico sull’attività eruttiva del vulcano e raccontano la sua storia con dettagli sorprendenti.
Cosa sono le grotte vulcaniche?
Le grotte dell’Etna, o più tecnicamente “gallerie di scorrimento lavico”, sono formate durante le eruzioni effusive, quando la parte esterna di un flusso lavico si raffredda e solidifica, mentre l’interno ancora caldo continua a scorrere. Quando la lava interna si esaurisce, lascia dietro di sé un tunnel naturale.
Le grotte più famose dell’Etna
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Grotta del Gelo: una delle più celebri, situata a circa 2.030 m di altitudine, conserva al suo interno un piccolo ghiacciaio perenne, un’anomalia climatica in Sicilia.
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Grotta dei Lamponi: lunga circa 600 metri, è tra le più estese del vulcano.
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Grotta di Serracozzo: si trova lungo uno dei sentieri più affascinanti del versante orientale e offre giochi di luce spettacolari.
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Grotta Cassone, Grotta delle Palombe e molte altre sono visitabili in escursione guidata con caschi e illuminazione.
Perché visitarle?
Oltre all’aspetto geologico, queste cavità rappresentano un habitat ideale per alcuni invertebrati endemici e raccontano anche l’interazione tra uomo e vulcano: molte furono usate come rifugi, depositi di neve (neviere) o come luogo di culto.
Sicurezza e accessibilità
La visita alle grotte vulcaniche deve essere sempre effettuata con guida esperta e attrezzatura adeguata (casco, torcia, scarpe da trekking). Alcune grotte sono facilmente accessibili, altre richiedono un buon livello di preparazione fisica.